La Zaraf sfugge le definizioni di genere.
Muovendo dalla tradizione est europea (bulgara, serba, turca) i cinque componenti della band si divertono a tradurre e tradire; l'ampio uso di elettronica, dalle batterie ai sintetizzatori, i beat propri della drum & bass londinese, della techno di Detroit, del dub di Kingston, fanno da sfondo a temi ricamati da clarinetto e sassofono, il cui suono è sempre sporcato da un'ampia gamma di effetti. Anche nel riproporre brani ascrivibili al repertorio popolare, la band riarrangia e implementa con temi propri, ottenendo una grande coerenza tra questi e le composizioni interamente originali.
Il risultato è uno spettacolo che lascia poco spazio al respiro, in un continuo ping pong tra una festa a Guca e un rave berlinese.
Attiva dal 2018, a Bologna, la Zaraf ha pubblicato a gennaio 2020 “Neon, Vol.1” , primo dei due capitoli che andranno a comporre un doppio album, registrato da Andrea Scardovi, presso il Duna Studio, e impreziosito da mix e master di Katzuma.